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La chimica dell'attrazione

person Pubblicato da: Francesco list In: La conoscenza del piacere Pubblicato il: comment Commenti: 0 favorite Impressioni: 755

Passiamo la vita ad aspettare il principe azzurro o la principessa dei nostri sogni, eppure, il più delle volte, ci innamoriamo del cavallo. Perché? Colpa della chimica.

Noi esseri umani abbiamo sviluppato una corteccia celebrale molto grande e complessa, questa ci permette, grazie alla ragione, di inibire la moltitudine di sostanze neurochimiche proprie degli istinti primordiali. Questo non vuol dire che ne siamo privi. Gli istinti, infatti, sono presenti e spesso influiscono, in maniera inconscia, sulle nostre scelte e sui nostri comportamenti. 

I circuiti cerebrali dell'amore e del desiderio, in particolare, hanno un'influenza tanto grande da sopraffare abitualmente anche la nostra parte razionale.

Secondo le neuroscienze, la biologia dell'amore può essere suddivisa in tre fasi, che prevedono l'attivazione di diversi meccanismi nel nostro cervello: il desiderio, l'innamoramento e l'attaccamento. Ma come selezioniamo l'oggetto del nostro desiderio?

I fattori che determinano la selezione di un partner sono molteplici. Di base, il nostro corpo e il nostro subconscio ci spingono verso un partner che possa assicurare la sopravvivenza della nostra prole, e quindi, della specie. Per tal ragione, status sociale e aspetto fisico sono fattori importanti ma non sono da sottovalutare quelli che sono gli aspetti biologici impercettibili.

L'aroma dell'attrazione

Il nostro corpo sprigiona un odore particolare ed unico per ogni individuo, il responsabile di questo odore particolare è il nostro sistema immunitario, nello specifico le proteine MHC. Queste proteine presenti sulla superficie delle nostre cellule, hanno lo scopo di attivare la funzione difensiva del nostro corpo. Si è studiato, che le donne si sentono inconsciamente più attratte da uomini con un sistema immunitario diverso dal loro, questo perché la progenie generata con questo partner avrà una carica genetica più varia.

E i feromoni?

Al contrario degli animali, l'importanza sociale dei feromoni nell'essere umano è attenuata, perché, con l'evoluzione il nostro organo vomeronasale che dovrebbe percepirli si è ridotto. Questo non vuol dire che non influiscano nella nostra scelta del partner, ci sono in commercio molti profumi che dichiarano di contenere all'interno feromoni e altre sostanze che aumentano il desiderio e la libido.

Prima fase: desiderio, estrogeni e testosterone.

Il nostro corpo e il nostro subconscio hanno rilevato un partner adatto alla riproduzione. Inizia la prima fase che risponde alla necessità della gratificazione sessuale. A farla da padrone in questa fase sono gli estrogeni per le donne e il testosterone per gli uomini, ormoni la cui produzione viene regolata dall'ipotalamo. Questi ormoni sono di fatto quelli che ci spingono alla copulazione.

Possiamo notare in questa fase come il nostro corpo, anche a causa degli ormoni prima citati, invii segnali attraverso reazioni fisiologiche che non sono sotto il nostro controllo, ad esempio, la dilatazione delle pupille o il cambio nella tonalità della voce. Questi segnali sono percepiti a livello inconscio dal nostro interlocutore e se biologicamente compatibili ci sarà reciproca attrazione.

Seconda fase: L'innamoramento, dopamina, noradrenalina e feniletilammina.

Da notare che, la prima fase dell'attrazione sessuale non comporta necessariamente una seconda fase di innamoramento, e nemmeno che avvenga in entrambi i partner. La fase dell'innamoramento è causata da un aumento di neurotrasmettitori come dopamina e noradrenalina.

Alla presenza della persona che ci piace, l'aumento di dopamina e noradrenalina, provocano una sensazione piacevole di euforia, facendoci sentire più energici e meno bisognosi di mangiare o dormire.

E la molecola dell'amore?

La feniletilammina è stata definita la molecola dell'amore a causa del libro dello psichiatra Michael Liebowitz. Ma abbiamo visto che non è l'unica molecola coinvolta in questa fase. Ma quindi non c'entra con l'amore? C'entra eccome! dopo Liebowitz (1983) anche altri autori come Sabelli et al. (1990) e ricerche più recenti, hanno verificato un effettivo aumento di rilascio di feniletilammina nel corpo. Questa molecola induce effetti simili alle anfetamine, perché agiscono sugli stessi recettori a livello sinaptico, donando sensazioni di gioia, ilarità ed euforia.

L'insieme di queste molecole, prodotte naturalmente dal nostro corpo, ci portano a concentrare tutte le nostre attenzioni unicamente sull'oggetto dei nostri desideri, rendendo il resto del mondo meno importante. È la natura che ci spinge a procreare.

Quindi gli innamorati sono come i tossicodipendenti?

Praticamente si, la presenza del nostro partner spinge il nostro corpo a produrre queste droghe naturali. Quando invece il nostro partner è lontano o la relazione viene interrotta in queste fasi iniziali, la produzione di queste sostanze nel nostro corpo crolla, e si cade, quindi, in uno stato di depressione e agitazione come avviene per i tossicodipendenti in crisi di astinenza. Il mal d'amore non è altro che questo.

Come tutte le droghe, anche queste molecole provocano assuefazione. Con il tempo, si stima al massimo entro un anno, le terminazioni nervose si abituano alla stimolazione o i livelli di ormoni prodotti scendono, ponendo così fine alla fase dell'innamoramento.

Terza fase: L'attaccamento, ossitocina e amore vero.

In questa fase l'ormone in rilievo è l'ossitocina, in entrambi i sessi, a livello neurologico, favorisce l'attaccamento relazionale, ed è, quindi, l'attore principale per la costruzione di un rapporto duraturo. La produzione di ossitocina viene stimolata dai contatti fisici affettuosi o anche solo alla vista della persona amata.

L'amore, così come nasce a livello neurologico e chimico, così può terminare. Infatti, con il passare del tempo il nostro corpo si abitua agli stimoli delle sostanze finora descritte (assuefazione). Secondo gli scienziati, si stima che gli stimoli possano durare dai 18 mesi ai 4 anni.

Questo non vuol dire che la relazione finisca, per la costruzione di un rapporto duraturo, è molto importante sapersi rinnovare, corteggiare il partner come se fosse il primo giorno e trovare sempre nuovi stimoli.

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